Diario di un ritorno alle stelle

Nei quasi cinque anni trascorsi dalla sua apertura questo blog è stato testimone della rinascita della mia passione per l’osservazione del cielo stellato. Ora ritengo tale trattazione sufficientemente vasta, esaustiva e matura da poter essere raccolta in un “post antologico”, ad uso e consumo di quanti si fossero scoperti lo stesso trasporto per l’osservazione del Cosmo (e dispongano di tempo e pazienza per leggersi tutto). Elencati qui sotto potrete trovare i link ai singoli post in ordine cronologico, con un filo conduttore che ne descrive il percorso evolutivo.

Il motivo che mi spinge a fare questa “summa” è l’attuale, persistente, scarsa conoscenza delle problematiche legate all’osservazione del cielo. Anche nell’era di internet la distanza tra nozioni teoriche acquisite in rete ed esperienza diretta rimane drammatica, stante la disastrosa condizione dei cieli notturni nelle aree “civilizzate” del pianeta.

L’argomento “inquinamento luminoso” è tra i più trattati nei miei scritti, e non a caso. È infatti il problema più grave e al tempo stesso meno percepito dai più, perfino dagli stessi astrofili. Prenderne consapevolezza richiede l’esperienza diretta di cieli davvero bui, ormai difficili da trovare e raggiungibili solo dopo diverse ore di viaggio in automobile. Quello che è possibile osservare sotto questi cieli diventa letteralmente invisibile in condizioni di maggior degrado, e del tutto inconcepibile sotto cieli mediocri.

In questi quattro anni la mia ricerca di questi cieli si è spinta molto lontano, dapprima alle Canarie con un semplice binocolo, poi in Corsica, con un telescopio serio, accumulando man mano l’esperienza osservativa e gli strumenti necessari (oculari e filtri nebulari). Il risultato finale ha stupito anche me, coronando in parte il sogno nato ormai trent’anni fa di osservare nebulose e galassie “come nelle fotografie” (desiderio a suo tempo ridimensionato dalle prime esperienze con piccoli telescopi amatoriali sotto cieli “inquinati”).

Come “incipit” alla raccolta di post non posso che ripercorrere brevemente la mia passione per l’osservazione dell’Universo.

Tutto ebbe inizio con un libro, preso in prestito dalla biblioteca scolastica durante il mio secondo anno delle superiori (c.a. 1980). Il libro che accese la mia curiosità verso la scienza dell’astronomia fu “Al di là della Luna”, di Paolo Maffei, straordinario esempio di sintesi tra divulgazione ed accuratezza scientifica. Quello dalla fanciullesca fascinazione per i racconti di fantascienza alla scienza vera e propria fu un passaggio probabilmente obbligato, ma ebbe tra le sue ricadute proprio la curiosità per l’osservazione diretta del cielo.

Dalla divulgazione scientifica alla pratica osservativa il passaggio non risultò immediato. Ci fu dapprima un binocolo russo (che tuttora conservo), col quale dalla terrazza della mia casa nel centro di Roma, a cavallo del passaggio di decennio tra ’70 e ’80, cominciai a prendere confidenza con le costellazioni e con la pratica strumentale. Quindi, a pochi mesi di distanza, un telescopio a specchi da 114mm di diametro e 900mm di lunghezza focale, che mi mostrò le bande di Giove, gli anelli di Saturno, numerose stelle doppie e le prime nebulose. Quello che non riuscii mai a fare con quel telescopio, con mio grave rammarico, fu portarlo sotto un cielo davvero buio.

Nel frattempo avevo dato il via ai primi esperimenti di fotografia astronomica che diedero il là ad un’altra delle mie grandi passioni, quella per la fotografia. Negli anni a seguire tale interesse soppiantò quello per l’astronomia (che peraltro, stante la progressiva crescita dell’inquinamento luminoso, stentava a fornirmi ulteriori stimoli) almeno fino agli anni ’90, periodo in cui cominciai a lavorare e, coi primi stipendi, a togliermi qualche soddisfazione.

Uno degli acquisti importanti di quel periodo fu un telescopio da 20cm di diametro per utilizzo fotografico che, paradossalmente, fu quello che rivelò la mia vera natura di visualista. Bastò infatti che ci osservassi le prime nebulose sotto un cielo discretamente buio (avevo finalmente anche un’automobile) per farmi comprendere quanto poco mi interessasse riprendere fotografie astronomiche quando potevo osservare con i miei occhi la luce emessa dalle lontane galassie.

Dalla fine degli anni ’90 fino al 2008 tale passione rientrò nuovamente in letargo per motivi legati principalmente alla scarsa comprensione di alcuni problemi tecnici legati alla stabilizzazione termica degli specchi (che mi dava immagini confuse e traballanti), al progressivo aumento dell’inquinamento luminoso (oltretutto non percepito come tale) e all’avvento di nuovi interessi. In buona sostanza il racconto riprende dal 2007 in piena crisi di sconforto per la perdita di una passione che mi aveva fortemente coinvolto ed emozionato.

Post tematici

Mondi lontani
(25 giugno 2007)
Nei momenti di pausa di un laboratorio teatrale, armeggiando con un piccolo telescopio portatile, brancolavo alla ricerca delle vestigia di un’antica passione ritenuta perduta per sempre.

Il cielo dimenticato
(16 aprile 2008)
Riflessioni sui danni dell’inquinamento luminoso.

A riveder le stelle
(30 agosto 2008)
Il momento della rinascita. Da solo, in cima al Monte Nerone, per rendermi conto che il cielo stellato era ancora lì ad aspettarmi ed aveva ancora moltissimo da mostrare.

Bortle
(30 settembre 2008)
Ovvero lo “sbatterci il muso”: la presa di coscienza che i limiti osservativi non dipendano tanto dall’occhio umano o dal telescopio quanto dal fatto che il cielo notturno sia ormai, forse irrimediabilmente, compromesso. Una drammatica presa d’atto ma anche l’apertura di nuovi orizzonti.

Alla ricerca del cielo perduto
(19 agosto 2009)
Sulla cima di un vulcano, in mezzo all’oceano, per ritrovare finalmente il cielo che credevo perduto, e vedere per la prima volta nella vita la Via Lattea nella sua magnificenza. Uno spettacolo indescrivibile vissuto nella consapevolezza di doverlo perdere di nuovo al ritorno a casa.

Il mio giocattolo nuovo
(16 settembre 2009)
Dopo averne tanto sentito parlare, finisco per accettare la sfida del salto di diametro ed acquistare un dobson da 30cm, destinato a cambiare definitivamente il mio modo di osservare il cielo.

Stra-pazzi
(27 settembre 2009)
Dopo l’entusiasmo iniziale, la presa di coscienza di quanto sia realmente faticoso e stressante regalarsi la visione delle nebulose e delle galassie continuando a vivere in città.

Un balcone affacciato su Marte
(2 febbraio 2010)
A differenza degli oggetti “del cielo profondo”, i pianeti possono essere osservati anche dalla città in relativa comodità (a patto di sperimentare condizioni di scarsa turbolenza atmosferica), e finalmente svelarsi, grazie a strumenti di grande diametro, come li avevamo sempre solo sognati.

Sirio B
(10 febbraio 2010)
L’osservazione del tutto inaspettata di uno degli oggetti più elusivi del cielo, la nana bianca Sirio-B annegata nel bagliore della stella più brillante del cielo.

Osservare
(6 agosto 2010)
Breve tentativo di spiegare la “molla emotiva” che mi muove ad osservare l’Universo.

Una piccola Namibia dietro casa
(30 agosto 2010)
La vacanza in corsica dell’agosto 2010, un “punto di non ritorno” nella mia ricerca di cieli non inquinati da luci parassite.

E poi si resta soli…
(12 settembre 2010)
Piccola amara riflessione sulla estrema difficoltà di condividere l’osservazione dell’Universo perfino con gli amici più cari.

Dobsoniani
(3 novembre 2010)
La nascita del forum Dobsoniani, con tutto il suo portato di aspettative e speranze.

A caccia di galassie (prima parte)
A caccia di galassie (seconda parte)
(7 febbraio 2011)
La ricerca di cieli non inquinati fa tappa in Maremma (con un breve riassunto delle puntate precedenti ed illustrazioni per comprendere meglio di cosa si stia parlando)

Travelling dobsons
(27 marzo 2011)
La soluzione definitiva al problema del trasporto del telescopio. Costosa in termini relativi ma impagabile quanto a riguadagnata comodità.

Una modesta proposta
(19 dicembre 2011)
La riduzione dell’inquinamento luminoso letta in chiave di risparmio energetico.

Come i dobson hanno trasformato il mondo dell’astronomia amatoriale
(29 gennaio 2012)
L’evoluzione del microcosmo dell’astronomia amatoriale nell’arco degli ultimi trent’anni.

Deep sky survey 2011-2012
(11 giugno 2012)
Consuntivo di un anno abbondante di attività osservativa, con qualche sorpresa.

Lastovo 2012, diario astronomico
(20 agosto 2012)
In Croazia col travel-dob, alla ricerca del cielo più buio d’Europa…

Il cielo a Lastovo, considerazioni finali
(25 agosto 2012)
Comparazione tra il cielo eccezionale di Lastovo e quelli frequentati abitualmente: differenza nella visibilità della VL e degli oggetti deep-sky.

Updates:

Galassie
(29 aprile 2014)
La magia di osservare oggetti al di là della nostra comprensione.

Il cielo ritrovato
(2 novembre 2018)
Il traguardo del mio primo di astronomia (pubblicato via Amazon)

Approfondimenti tecnici

Autocostruzione di un collimatore laser
(28 settembre 2009)
Piccolo ma fondamentale accessorio di un telescopio newtoniano smontabile

Pianificare una nottata osservativa
(21 luglio 2010)
Primo tentativo di ridefinire i miei orizzonti osservativi rispetto al nuovo strumento con un nuovo “observing plan”. La quantità di oggetti che prevedo di osservare rispetto al precedente 20cm sale di un intero ordine di grandezza.

Catalogo di stelle doppie “ottimizzato”
(3 agosto 2010)
Un lavoro analogo al precedente ma mirato all’osservazione di stelle doppie (peraltro sfruttato pochissimo dato il mio relativamente scarso interesse per questa tipologia di oggetti)

Dischi di Airy, diametri e lunghezze focali
(17 novembre 2010)
Spiegazione tecnica sul comportamento di telescopi di diverso diametro in alta risoluzione (estratta da una discussione su altro forum)

Il rapporto focale ottimale
(8 dicembre 2010)
Breve analisi del perché siano preferibili obiettivi luminosi e dal rapporto focale corto per l’osservazione degli oggetti deboli del “cielo profondo”.

Puntatore laser per Alkaid 12″
(17 aprile 2011)
Piccolo esempio di autocostruzione di un accessorio.

Pianificare una nottata osservativa, un anno dopo…
(13 maggio 2011)
Seconda, e al momento definitiva, riorganizzazione degli strumenti cartacei per l’individuazione degli oggetti “deep sky”. Un lavoro molto più approfondito, esaustivo ed ambizioso del precedente, oltreché più efficace.

Mappe georeferenziate di Cinzano
(16 maggio 2011)
Uno strumento fondamentale per l’individuazione dei potenziali siti osservativi mediante Google Earth

Scalatura delle focali oculari
(12 ottobre 2012)
Ragionamento sulle scelte che hanno portato ad un assetto semi-definitivo nella mia dotazione di oculari e filtri.

La collimazione dei newton (da una discussione su Astrofili.org)
(15 settembre 2011)
Breve analisi (discretamente tecnica e con illustrazioni) sull’ambito di validità dei diversi metodi di collimazione

Reports osservativi

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