Qualche giorno fa, sul solito Facebook, si menzionava “L’infinito” di Leopardi, al che mi è scappato di commentare: “Semprecaromifu quest’ermocolle”, così, tutto attaccato. Alla domanda “perché l’hai scritto in questo modo” ci ho dovuto pensar su un momento.
L’ho scritto così perché è così che si legge. Eh, già! Per la prima volta mi sono reso conto che non pronunciamo le parole separate le une dalle altre, ma a blocchi, a grappoli, spesso foneticamente raddoppiando le consonanti iniziali per accorparle meglio.
Su questa cosa, mi rendo conto adesso, ci devono già essere ponderosi studi, non foss’altro per elaborare i programmi di dettatura automatizzata al computer, per cui eviterò di reinventare l’acqua calda.
Però voglio finire il lavoro sulla poesia leopardiana, visto che la adoro, e credo che questa tecnica di saldare insieme le parole possa essere un buon viatico ad una corretta recitazione. O quantomeno un aiuto a definirne un modo anziché un altro.
Quindi grappoli di parole saldati, doppie consonanti, spazi di separazione per le pause brevi, “a capo” per le pause più lunghe (ottime per riprender fiato), ed accenti dove si trovano realmente.
E’ un esperimento bislacco, ma se vi va di farlo con me, provate a recitarla ad alta voce così come la trovate scritta qui sotto. Poi ditemi come vi sembra.
L’infinito
Semprecàromifù quest’èrmocòlle
Eqquèstasièpe chedatàntapàrte
Del’ùltimoorizzònte ilguàrdoesclùde
Massedèndo emiràndo
interminàtispàzi dilàdaquèlla
essovrumàni silènzi
epprofondìssimaquiète
Ionelpensièrmifìngo
oveperpòco ilcòrnonsispaùra
Eccomeilvènto
Odostormìr traquestepiànte ioquèllo
Infinìtosilènzio aquestavòce
Vòccomparàndo
emmisovviènl’etèrno
Elemòrtestagiòni elapresènte
Evvìva e‘lsuòndilèi
Così traquèsta immensità
s’annègailpensiermìo
E‘lnaufragàrm’èdòlce
inquestomàre.
Update: e se vi sembra tanto strana, sentite come la legge Vittorio Gassman…
[youtube:”http://youtu.be/DUzsNkKTXMU”%5D
Potresti trascriverla in IPA, l’alfabeto fonetico internazionale…cmq sì…ci son cataste di studi in linguistica su ste robe 😉
La linguistica è una di quelle discipline con le quali non ho ancora “impattato”, ma prima o poi mi sa che mi tocca… (visto l’effetto che mi ha fatto sentir parlare Xosa in Sudafrica)
La linguistica è una vera scocciatura.
No 🙂 Mi piace di più leggermela per conto mio. Baci, Carla