Domenica scorsa è stata indubbiamente una giornata speciale. Sfidando la pioggia ci siamo ritrovati in cinque sul treno per l’Abruzzo, intenzionati ad affrontare una pedalata di passa 70km fino alla valle del Tevere. Tra questi un ragazzo di undici anni, Fabio, la cui maturità e determinazione mi hanno fortemente impressionato.
Il giro in bici si è sviluppato prima lungo le rive del lago del Turano, quindi, scavalcando una cresta montana, è sceso tra gli ulivi della Sabina, terminando in riva al Tevere, nell’oasi di Farfa. Piogge leggere, un vento forte in alcuni tratti, nuvoloni incombenti verso la fine a presagire i temporali del pomeriggio.
A destinazione abbiamo trovato ad aspettarci alcune decine di partecipanti al forum Cicloappuntamenti (circa ottanta persone) per l’annuale “pranzo di compleanno del forum“, giunto alla sua terza edizione. La maggior parte di loro, date le terroristiche previsioni meteo dei giorni precedenti, ha rinunciato alle previste pedalate arrivando in macchina, mentre un altro gruppetto è arrivato in bici muovendosi su un percorso diverso e più breve del nostro.
Fa un effetto strano guardarsi intorno e rendersi conto di conoscere, seppur superficialmente, così tante persone, ricordarsi di aver condiviso con loro lunghe pedalate, pernotti, pranzi e cene, animati dalla comune passione per la bicicletta. Ed incontrare facce nuove, persone mai viste prima ma che ormai fanno parte di questa non poi così piccola comunità legata al forum.
L’affinità negli interessi finisce col tradursi in affinità nel sentire. Nelle lunghe tavolate eravamo tutti mescolati, con persone in piedi che si muovevano da un punto all’altro per salutare ed interloquire un po’ con tutti, ed anch’io ho fatto lo stesso. Durante tutto il pranzo non c’era punto della sala in cui non fossero in corso allegre discussioni e scoppi di risa, e l’atmosfera di piacevole convivialità è stata sottolineata un po’ da tutti.
Alla fine, un po’ perché erano anni che tutti insistevano, un po’ perché glielo avevo mezzo promesso, mi sono lanciato in un breve e sconclusionato discorso, al termine del quale ho chiamato a parlare diversi altri animatori del forum vecchi e nuovi. Credo che le cose che hanno detto loro siano state più interessanti di quelle che avrei potuto dire io.
Due cose ho sottolineato. La prima che rispetto alle mie precedenti esperienze associative il forum Cicloappuntamenti era nato “per sottrazione”, ovvero partendo da una struttura funzionante ed alleggerendola. Andando a togliere (vincoli, obblighi, paletti e forzature) anziché ad aggiungere.
La seconda che il forum che avevo immaginato anni addietro era sostanzialmente quello attuale, e che sulla sua successiva crescita, fenomeno ancora in corso a ritmi galoppanti, la mia immaginazione non era e non è in grado di produrre nulla. Possiamo solo andare avanti e vedere cosa succederà.
Non ho sviluppato, invece, le idee che mi ronzavano in testa nel corso della settimana, sulle “macchine sociali” e le strutture organizzate ad intuito e non descrivibili matematicamente. Da buon progettista meccanico cerco sempre dei paralleli tra strutture sociali e “macchine“, in modo da poter comprenderne meglio efficacia e funzionalità.
Non avendolo sviluppato, di quel discorso mi resta solo il finale. Ho preso una “macchina“, l’organizzazione di un’associazione, e ne ho tolto parti che l’appesantivano per vedere se riuscivo a farla correre più veloce. Il risultato è andato molto oltre le aspettative, e quella “macchina” non si è limitata a correre, ma ha addirittura spiccato il volo.
La sera siamo rientrati a casa in condizioni pazzesche, di notte e con le strade di Roma allagate. Ma il ricordo della bella giornata appena trascorsa ci ha accompagnati per tutto il percorso, arricciandoci le labbra in un sorriso.
ho visto lo you tube. non ho capito pressochè niente del tuo discorso perchè mio figlio è arrivato or ora dagli allenamenti e sta guardando qualcuna delle sue cagate televisive, ma devo dire che hai proprio una gran bella voce da terrone.
A parte gli scherzi, quella storia del togliere invece che aggiungere è una bella storia. Va in direzione contraria alla nostra rovinosa mentalità consumistica, alla frenesia del di più, di più, di più.
Togliere, scremare, ripulire, dimagrire, semplificare, scorticare, sbucciare per arrivare alla plopa, al nocciolo, all'essenziale, al pulito, al semplice. Dal barocco, tornare al romanico.
Mi viene in mente un post "verde" scritto l'anno scorso: al punto in cui siamo arrivati, dovremmo avere il coraggio di ribaltare il detto latino, e farlo diventare un : melius deficere quam abundare!
la possibilità di applicare le tue idee offre terreno fertile agli altri per sviluppare la loro libertà e questo ti ritorna come ulteriore stimolo per le tue nuove idee…
siamo più legati di quanto immaginiamo, perché forse siamo arrivati ad esigenze profonde che riescono ad essere soddisfatte,
insomma, uscire con persone per quanto diverse che hanno un comune terreno di condivisione, mi sembra una di quelle piccolissime, ma importanti evoluzioni dell'umanità; del resto nessun personaggio da solo è mai riuscito a far sviluppare svolte epocali, in genere quelle determinate da un solo uomo non hanno mai resistito nel tempo, ma quelle che sono rimaste sono sempre nate come piccole variazioni in positivo.
bravo Marco!
Artiglio
Caro Marco,
domenica è stata una giornata veramente emozionante, speciale. Lo si vedeva negli occhi e nei sorrisi di tutti.
Condita da tre "pazzie" : la vostra , di un gruppo che si è fatto 70 km con un bambino di 11 anni nonostante il tempaccio, quella di Sergio e Manu, che hanno ripristinato all'ultimo momento una gita annullata pur di stare e pedalare insieme. E la mia, che, per la prima volta in vita mia, ho deciso di andarmene da solo a fare un lungo giro, verso il fiasco di Ponzano pieno di uccelli e pozzanghere.
E poi il tuo discorso sulla sottrazione, che mi ha ricordato subito Calvino e le sua bellissima Lezione americana sulla leggerezza. Scrive Calvino:
"è venuta l'ora che io cerchi una definizione complessiva per il mio lavoro; proporrei questa: la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio".
E tutta la meravigliosa lezione è un viaggio tra poesia e letteratura, tra donne e astri, tra Cyrano e Copernico, tra Leopardi e il Barone di Munchausen.
In fondo il nostro Forum, sottraendo obblighi, competizioni, potere, ci ha permesso di ritrovare, con lo scalpello della libertà, persone e valori incrostati, occultati, abbandonati. Una bicicletta per conoscere, per scoprire, per accogliere.
Nick