Diego, andiamo…
Ma come si può "vincere democraticamente" contro avversari in grado di controllare e condizionare l’immaginario collettivo in maniera così pesante? Berlusconi ha tre canali televisivi personali che ormai da un quarto di secolo creano mode e definiscono i gusti della gente, e quello che la gente pensa. Le restanti tre reti statali sono asservite alle esigenze del mercato pubblicitario, e quel che resta di controllo sul pensiero collettivo è appannaggio della chiesa. Pensi che un paio di giornali "di sinistra", che tirano si e no qualche centinaio di migliaia di copie, possano reggere il confronto?
Come minimo ti costringeranno ad una perenne rincorsa (mica erano stupidi, Gelli e la P2). E infatti il "progetto" PD, per come la vedo io, non è in nulla davvero alternativo al centrodestra. Culturalmente parlando è appiattito sugli stessi valori (il mercato e la mercificazione in testa) e fa riferimento in buona misura allo stesso elettorato: un presunto "centro" che in qualunque altro paese verrebbe bollato come una "destra moderata".
A sinistra c’è il vuoto pneumatico. I Verdi sono in mano ad una borghesia "vippara" senza progettualità e senza appeal. I "post comunisti" cercano di traghettare un’idea pensata in altri tempi (e soprattutto "per" altri tempi) attraverso un’epoca di irragionevole abbondanza che ne annulla le valenze pratiche.
Gli elettori hanno punito il PD ed i suoi alleati perché si sono limitati a riproporre la stessa "minestra riscaldata" che ci hanno propinato in due anni di governo Prodi. Ed anche dopo le elezioni la musica non cambia.
Questi signori hanno passato tanto di quel tempo a far la muffa nei palazzi che ormai non hanno neppure più idea di cosa sia "far politica" nel concreto, la cosa che più assimilano al concetto di "ritrovare il contatto con la gente" sono i dibattiti e le salsicce. I "giovani", ammesso che ancora si possa dire per dei quarantenni (come me), si stanno lasciando inscatolare nello stesso meccanismo, scadente e perdente, che ci ha portato a questa situazione.
E d’altro canto, un paese che si è lasciato rimbambire da strass e ballerine, auto da corsa e calciatori di palloni, consumismo e "fashion", non merita poi molto di più.
(beh, almeno adesso avete ben chiaro perché non ami scrivere di politica…)