Ascesa e declino di un medium digitale

La scorsa settimana, accedendo alla mia casella di posta su Gmail e trovandola priva di nuovi messaggi, ho realizzato che la mole di posta elettronica che  negli anni passati ero abituato a gestire si è oggi notevolmente ridotta. Lungi dall’essere una situazione estemporanea il dato appare logica conseguenza del calo progressivo e graduale avvenuto negli ultimi tempi.

Quando, ormai non molti anni fa, i nostri computer si affacciarono per la prima volta sulla "rete delle reti" (internet) la posta elettronica si affermò subito come uno tra i primi  e più usati strumenti di comunicazione interpersonale. Prima ancora di avere il computer connesso mi facevo salvare i messaggi di posta su floppy, scrivendo sullo stesso supporto le risposte, che mi venivano gentilmente inoltrate attraverso una connessione "in ufficio".


Nei primi anni del presente decennio la posta elettronica visse un momento di boom. Non avendo, all’epoca, linea internet nel mio ufficio, aspettavo di tornare a casa per potermi immergere nella lettura dei messaggi che scambiavo, con amici sparpagliati in ogni dove, sui più svariati argomenti: bicicletta, astronomia, software libero…


Ben presto passammo dalle liste di indirizzi alle vere e proprie Mailing-list, via via che questi strumenti si rendevano economici e facili da configurare. Con poche semplici accortezze si potevano gestire molte decine di mail al giorno, sui più svariati argomenti. La posta elettronica sembrava destinata a realizzare il sogno di un’agorà universale, libera e perfettamente "orizzontale".


Ma il sogno durò poco. Quello che sembrava uno strumento semplice al limite del banale si rivelò invece un "cavallo" molto difficile da domare. Le discussioni finirono col farsi sempre più accese, ed i fraintendimenti continui. La povertà comunicativa delle semplici parole, private del supporto di tutta la parte di "comunicazione non verbale" che inconsciamente siamo soliti utilizzare nel rapportarci agli altri, finì col produrre litigi ed attriti.


Parallelamente alla diffusione della "banda larga", con la possibilità di essere sempre connessi, altre forme di comunicazione entrarono in diretta competizione con la posta elettronica. I Blog, nati inizialmente come dei semplici diari on-line, grazie ai commenti divennero spazio di discussione e confronto. I Forum uscirono dalla nicchia dei "geeks" per offrire la stessa semplicità d’uso dell’e-mail, con in più il vantaggio di essere consultabili a tempo indeterminato, ed aprire le discussioni di gruppi prima ristretti alla curiosità del mondo.


Oggi, a pochi anni di distanza dalla sua introduzione, la posta elettronica soffre il bombardamento dello SPAM, l’imperizia degli utenti meno smaliziati ed una disaffezione di fondo derivata dal sangue amaro di interminabili discussioni che tutti, prima o dopo, in prima od in terza persona, abbiamo dovuto subire.


Persa l’opportunità di diventare veicolo di un’agorà digitale (che si sta ugualmente costruendo con strumenti diversi) la posta elettronica è tornata ad essere poco più che uno strumento di servizio, ancora utile per scambiare informazioni, ma che in pochi si fidano ad utilizzare per discussioni allargate. Ed il mondo continua a cambiare.

Ho perso un amico


Ci sono persone famose, che muoiono in maniera rumorosa, roboante, causando la superficiale commozione di tanti, che pure non li conoscevano. Altre che lasciano dietro di sé solo il dolore delle persone care, sparendo discretamente, sottovoce. Altri ancora si spengono in silenzio, senza disturbare, ma subito dopo decine, centinaia di individui, ai quattro angoli della nazione, si ritrovano un buco nell’anima, una piccola voragine personale che fino a pochi minuti prima nemmeno si rendevano conto fosse riempita da qualcosa.

Gigi Riccardi è riuscito ad essere questo per tantissime persone, come testimonia la pagina web apparsa solo poche ore fa sul sito della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), e che dopo la notizia della sua morte ha immediatamente cominciato a riempirsi dei pensieri, dei ricordi, delle parole commosse di chi lo ha conosciuto ed ha condiviso il suo cammino di vita, le sue speranze, i suoi sogni.

Ci conoscevamo da non so più quanto tempo, almeno da metà degli anni ’90, lui Presidente della Fiab , io di volta in volta semplice iscritto, presidente della sezione romana, Consigliere Nazionale, quindi "Invitato Permanente" alle riunioni del CN ed alla fine nemmeno più quello. La mia parabola all’interno della Fiab è stata segnata da una passione molto intensa, che mi ha spesso portato in rotta di collisione con la gestione "soft" di Gigi.

Fu lui a chiedermi di "cercare un contatto" col mondo della Critical Mass, in occasione della prima "Ciemmona". Riccardi venne a Roma, ospite a casa mia, e partecipò a quel primo evento, tra l’ostilità del popolo della Massa Critica (ostilità nata in quel di Milano, e misteriosamente trasmessa al resto d’Italia). Gigi aveva la vista lunga, e colse l’importanza di quel fenomeno, ma il resto della Federazione, con una prospettiva a mio parere miope, non volle seguirlo sulla strada del dialogo, e lui accettò questa scelta.

Io invece rimasi affascinato dall’energia e dalle istanze libertarie di Critical Mass, che seppur in maniera spesso rudimentale esprimevano un forte slancio ideale, un coraggio ed una determinazione ad uscire dagli schemi che trovavo e trovo ammirevole. E su piccola scala ho vissuto un destino simile al suo: l’associazione Ruotalibera scelse di non "contaminarsi" con l’esperienza di Critical Mass. In seguito la mia scelta fu però di segno opposto, e dopo varie vicissitudini lasciai la guida dell’associazione all’attuale presidente e continuai da solo per la mia strada.

Il 2005 fu l’anno del Cicloraduno Fiab a Roma, probabilmente il momento di massima vicinanza tra me, Riccardi, Roma e la Fiab. Fu un grande successo (pur con qualche "ombra"), ma non valse a cucire i rapporti tra la Federazione nazionale e l’associazione romana.

Parallelamente ai grandi risultati locali avevo maturato un’insofferenza nei confronti della "flemmatica" dirigenza Fiab, non mancando occasione di spingerli ad osare maggiormente. L’esito fu di ritrovarmi fuori dal CN, all’assemblea di Mestre (con voci di corridoio che raccontavano di associazioni del nord "coalizzate" per opporsi ad una sorta di "deriva meridionale" della Federazione).

Fu Gigi a continuare a volermi nel CN, come Invitato Permanente, ma nel giro di poche riunioni, a fronte dell’assoluta incapacità a far accogliere le mie idee troppo "radicali" rassegnai le dimissioni. Penso che oltre a Gigi la cosa sia dispiaciuta a pochi altri. Ad ogni modo questo ha fatto sì che le nostre frequentazioni praticamente cessassero del tutto. Mi era stato accennato della sua malattia qualche tempo addietro, ma non credevo che il decorso sarebbe stato così rapido.

Mi resta, di Gigi, il ricordo di un sorriso sempre pronto, il suo vezzo per le citazioni in latino, il piacere del dialogo con un’intelligenza acuta, l’equilibrio col quale sapeva gestire una Federazione Nazionale fatta di tante teste, tutte brillanti ed ognuna che la pensava in maniera diversa. Fosse stato un pizzico meno conciliante, meno condiscendente, meno disposto ad accogliere le aspettative altrui, forse la Fiab avrebbe fatto qualche ulteriore passo avanti, ma non si può fare ad un uomo una colpa della sua "eccessiva umanità".

Negli anni della mia maturità, della passione politica, delle responsabilità di presidente di un’associazione di passa duecento iscritti, Gigi è stato per me una figura paterna, di quelle con cui ci si scontra negli anni caldi dell’adolescenza, ma a cui non si smette mai di voler bene.

Cosa sarà la Fiab senza Riccardi? È presto per dirlo, ma un enorme pezzo della sua anima ormai non c’è più, e tutti ce ne rendiamo dolorosamente conto. Addio Gigi, ci mancherai. Ci manchi già

BiciNews

Se vi è caduto l’occhio sul nuovo "boxino" che ho inserito nella colonna di sinistra, meritate qualche spiegazione ulteriore. BiciNews è l’esempio di quello che le moderne tecnologie informatiche consentono di fare a costo pressoché nullo, anche in termini di tempo e fatica personali.

Stavo ragionando con Enrico, un amico ciclista ed "informatico", sulla possibilità di sfruttare i "Feed RSS" dei vari siti di notizie che quotidianamente frequento per comporre una sorta di "rassegna stampa" tematica sui temi che ho più a cuore: la bicicletta, l’ambiente, il trasporto. Enrico mi ha suggerito GoogleReader, un aggregatore on-line dotato proprio di questa caratteristica.

Per chi non ha esperienza di Feed RSS chiarirò che è una tecnologia associata a tutti i siti e blog "dinamici" ed in pratica consiste di una pagina in formato .xml (non visibile dai browser) che contiene tutte le ultime informazioni, o parte delle stesse, inserite nel sito stesso. Tale file può essere acquisito e gestito con un apposito software (detto aggregatore), che tiene conto delle pagine già visitate e ci mostra solo gli articoli ancora da leggere, consentendo un bel risparmio di tempo (non si visitano inutilmente siti che non sono stati aggiornati)

GoogleReader, in più, consente di "spuntare" le notizie più interessanti e condividerle, offrendo come "output" un "java applet" (il "boxino", inseribile in un qualsiasi sito/blog che supporti Javascript) ed una pagina web generata automaticamente (la potete vedere cliccando il link Continua in basso nel "boxino").

Se il servizio vi piace potete prelevare il codice HTML del "boxino" direttamente dal sorgente di questa pagina ed inserirlo nel vostro sito/blog, si aggiornerà automaticamente man mano che le notizie verranno pubblicate e selezionate. un’altra versione dello stesso servizio l’ho collocata nel Bicicalendario. (n.b.: nel caso i colori non si adattino sono disponibili ulteriori, poche, "skin", in tal caso contattatemi direttamente)

Update: dopo diversi mesi, un drastico cambiamento di template e la definitiva scomparsa del Bicicalendario, il boxino BiciNews è diventato "Link Interessanti".

Cartoline dalla Ciemmona 2008 – il venerdì

Saluti dai/ai circa cinquemila ciclisti che hanno festosamente invaso questa città, quotidianamente soggiogata dal traffico veicolare e dalle spietate logiche mercantili del mercato petrolifero e dell’industria dell’automobile. Un bacio ed un sorriso a tutti, la libertà è solo ad un colpo di pedale di distanza. Questo è un estratto delle foto di venerdì 30 maggio, la "Ciemme de noantri" (cliccate sulle foto per accedere all’album completo).

La bicicletta rivoluzionaria

Articolo Repubblica
Cliccate sulla foto per la versione ingrandita (1,34Mb)

Le tre incredibili giornate della CIEMMONA 2008 sono appena passate, e non sento di aver ancora metabolizzato tutte le cose che sono successe, le emozioni, gli eventi che si sono susseguiti in questo formidabile weekend romano. Nel tempo che ci metterò ad organizzare il tutto, a selezionale una "gallery fotografica" e a scrivere un resoconto decente pote intanto leggere l’ottimo articolo pubblicato ieri da Repubblica in cronaca nazionale a firma di Cecilia Gentile.